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La testa o il cuore?

La testa o il cuore?

Il caso di Carla

Ho conosciuto Carla all’interno della mia attività di sportello di orientamento, dove incontro i ragazzi e le famiglie a partire dalla seconda media per poi rivederli prima della fatica iscrizione alla scuola superiore (novembre –gennaio della terza media).

Durante il primo appuntamento Carla è arrivata con tutta la famiglia al completo: mamma papà e sorella maggiore! L’ho incontrata in estate quando Carla aveva appena terminato la seconda media.

In quell’occasione, tutti erano più preoccupati per la sorella maggiore che aveva appena terminato con una gran fatica il primo anno di LICEO SCIENTIFICO SCIENZE APPLICATE, che interessati al consiglio orientativo per Carla.

Ed era più che comprensibile: nonostante la scuola le fosse piaciuta tantissimo in termini di ambiente, materie scolastiche e compagni di classe, non si aspettava che sarebbe stata così dura e faticosa…sapeva che il liceo scientifico non fosse un indirizzo da sottovalutare, ma ha trovato professori molto tosti, in particolare l’insegnante di matematica e fisica. Alla fine comunque era stata promossa ed era decisa di continuare con il secondo anno, fiduciosa che la fatica spesa durante il primo anno le sarebbe valsa per affrontare meglio gli anni successivi.

Quest’esperienza aveva però profondamente scosso Carla: aveva davanti agli occhi la recentissima esperienza faticosa della sorella, che aveva scosso tutta la famiglia e lei compresa.

Raccolta e sviscerata bene l’esperienza della sorella, ho cercato di concentrami su Carla: è una ragazza composta, studiosa appassionata e volenterosa rispetto la scuola.

E’ molto portata per la matematica, la capisce al volo e le piace molto. Anche nelle altre materie se la cava bene, studia in modo organizzato e pianificato tutti i giorni almeno un paio d’ore; i genitori riferiscono che ha un’ottima concentrazione e una buona capacità di organizzazione; è totalmente autonoma dalla prima media, e i risultati che porta a casa sono sempre dall’8 in su. Mi colpisce molto anche la sua capacità di esprimersi molto buona e ricercata per la sua età.

Tutti gli elementi mi fanno pensare che per Carla sia consigliabile un percorso liceale, e tra i licei presenti lo SCIENTIFICO è sicuramente quello più indicato vista la sua passione per la matematica e le scienze. Di solito in questi colloqui utilizzo anche un gioco/test d’orientamento che mi aiuta a cogliere gli interessi dei ragazzi  in maniera più destrutturata e rapida: anche il test mi guida in questa direzione.

Ci salutiamo e decidiamo di rivederci come consuetudine più avanti………fortunatamente ha ancora diversi mesi davanti che l’aiuteranno verso una scelta serena.

Quando la incontro prima di Natale durante la sua terza media, la trovo totalmente indecisa su 2 fronti: da un lato il liceo scientifico tradizionale (ha scartato l’opzione scienze applicate perché oltre all’esperienza della sorella non le è piaciuta per nulla la presentazione della scuola fatta durante l’open day) e dall’altra, su consiglio della mamma, ha visitato un liceo artistico e si è innamorata di questo indirizzo che le permetterebbe di valorizzare le sue doti e interessi artistici-creativi.

cosa scelgo?

Ora si trova in una vera situazione di impasse emotiva:

“Razionalmente sarei propensa a scegliere il liceo scientifico perché credo che possa essere la scuola che mi possa aprire il maggior numero di opportunità per l’università e che mi fornisca una preparazione sia scientifica ma anche umanistico/letteraria, ma sono bloccata e spaventata dallo studio del LATINOOOO oltre che l’esperienza di mia sorella di grande fatica. Saranno 5 anni pesanti e per nulla divertenti? Oltre a questo scegliere il liceo scientifico significa mettere da parte la via vena artistico/creativo, che certo potrei scegliere dopo con l’università, ma non approfondendola in questi 5 anni non avrei modo di conoscere bene le sue diverse sfaccettature!

Emotivamente quando sono entrata all’open day del liceo artistico mi sono illuminata! Sono stata affascinata dalle aule di laboratorio, e credo che 5 anni in questa scuola possano essere per me anni appassionati, più leggeri, dove posso conoscere meglio tutte le tecniche artistiche e esprimere me stessa. Ma poi dove mi porterà l’arte? Sarò abbastanza preparata per affrontare l’università? E se poi dovessi scoprire di non essere più così appassionata ….avrò perso un treno?

Ma soprattutto non mi piace il concetto di dover scegliere una scuola perché la trovo più leggera….nella vita credo che sia importante impegnarsi per ottenere ciò che si vuole….temo quindi che un domani mi POTERI PENTIRE DI QUESTA SCELTA!!!”

la testa o il cuore?

Ho riportato i suoi principali pensieri e i pro e contro di queste 2 opzioni: la testa verso lo SCIENTIFICO e il cuore verso L’ARTISTICO.

Mi spiace ma Carla non è ancora riuscita a scegliere (è appunto in terza media) e sicuramente io non posso sostituirmi a lei in questa scelta faticosa. Credo che abbia messo a fuoco bene i 2 indirizzi diversi; credo anche che quando si sceglie la scuola superiore sia giusto ascoltare sia la “testa” che il “cuore”;  anche i genitori non sanno esprimersi e i suoi insegnanti le hanno detto che secondo loro può scegliere qualsiasi scuola.

Sicuramente è stata fortemente condizionata dall’esperienza della sorella ma nella vita i condizionamenti ci sono sempre, l’importante è riconoscerli.

Non è sicuramente una scelta facile, ma attenzione : NON E’ LA SCELTA DELLA VITA!!!!

Non siamo mai davanti alla scelta della vita a maggior ragione quando si ha a che fare con la scelta della scuola superiore.

Mi sono sentita di tranquillizzarla e dirle di stare serena, perché qualsiasi sarà la sua decisione ci saranno sviluppi positivi e opportunità in entrambe le strade che si sentirà di percorrere; ha bisogno di ancora un po’ di tempo e poi la decisione verrà da sé, in fondo ha davanti agli occhi i due diversi scenari, sarà sicuramente una scelta consapevole.

In secondo luogo qualsiasi scelta e’ rivedibile….si può iniziare a vedere come va e per fortuna si può decidere di scendere da un treno e prenderne un altro nel momento in cui realizzo che forse non è più tanto tanto adatto per me; la vita professionale (e la vita in generale) ci insegna  che la flessibilità’ è un ingrediente importante; per fortuna viviamo in un’epoca piena di opportunità formative e professionali, basta saperle cogliere nei vari momenti in cui ci capitano!

Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo alla scelta di Carla e a tutti quegli studenti che non sono ancora convinti al 100% della loro scelta!!!!

 

Marina Perego