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Ma chi ci pensa a studiare!

Ma chi ci pensa a studiare!

Raffaele è un ragazzo come tanti, allegro, tanta voglia di divertirsi, grande appassionato di  musica, non troppa voglia di studiare.

PREMESSA

Quando lo conosco viene accompagnato dai suoi genitori per un consiglio sulla fatidica scelta dopo la terza media: entrambi si lamentano per il poco impegno che mette a scuola, vorrebbero che si impegnasse solo un po’ di più, ma soprattutto vorrebbero che si appassionasse di più.

La sua passione più grande è appunto la musica: da diversi anni suona la chitarra, compone canzoni e con alcuni amici e sta cercando di metter su una band. Questa è una passione che ha ereditato dal suo “mitico padre”: scopro infatti che Raffaele ha una venerazione per suo padre! E’ l’unica persona alla quale sente di dover portare rispetto, e l’unica persona che vorrebbe mai deludere.

Con la mamma invece ultimamente sono sempre litigate, perché Raffaele fatica ad accettare la sua autorità: le vuole un gran bene, e se c’è qualcosa che non va, lei è la prima con la quale si confida…..ma quando la mamma stabilisce regole semplici come “prima di uscire fai i compiti” per Raffaele non ha senso rispettarle! La mamma in questa fase è veramente messa a dura prova!

I suoi genitori si sono separati quando lui era alla scuola primaria, il papà poi si è trasferito in una città non molto vicino, quindi lo vede a week end alternati e una o due sere in settimana; ora che però Raffaele sta crescendo la frequentazione del papà è ovviamente meno assidua perché durante i week end Raffaele vuole stare con gli amici che risiedono dove lui abita con la mamma.

In classe comunque è una ragazzo educato e rispettoso degli insegnanti, i quali però vedono uno scarso impegno che durante i 3 anni della scuola media non è migliorato, anzi è sempre diminuito.

IL CONSIGLIO ORIENTATIVO

Per questo il suo consiglio orientativo è ISTITUTO PROFESSIONALE DI 5 ANNI; gli stessi insegnanti hanno cercato sul territorio una scuola professionale con un taglio audiovisivo, sperando che questo potesse appassionare di più Raffaele. Purtroppo sul territorio tale offerta non c’è.

Quando Raffaele ha ricevuto questo consiglio orientativo non l’ha presa benissimo: “certo non pensavo di andare ad un liceo perché lo studio non è sicuramente una mia priorità…..ma credo che ad un Istituto Tecnico ce la potrei fare tranquillamente”.  Durante il colloquio avevo spiegato molto bene alla famiglia che l’impegno allo studio richiesto per un Istituto Tecnico è comunque importante, perché è un istituto che deve preparare bene anche all’università, oltre che al mondo del lavoro.

In questo momento l’impegno e la motivazione di Raffaele sono quasi nulle, ma lui promette che con la scuola nuova le cose cambieranno; la mamma è più scettica, mentre il papà più speranzoso e vuole dargli fiducia. Alla fine scelgono un Istituto tecnico settore economico, al triennio sceglierà se puntare su AMMINISTRAZIONE/FINANZA/MK oppure sul TURISMO.

UN ANNO DOPO NON VA

Un anno dopo i genitori mi ricontattano per un nuovo appuntamento. Con molto piacere, e devo dire un po’ a sorpresa,  ritrovo un Raffaele cresciuto e maturato: diversamente dalla scuola media ora è molto più focalizzato sullo studio, ci sta provando, ma lo scarso allenamento degli anni precedenti e il metodo di studio non definito lo stanno penalizzando molto.

E’ molto preoccupato perché teme di perdere l’anno; se alla scuola media notava comunque la volontà di tutti gli insegnanti di aiutare, qui alle scuole superiori si sente solo un numero; fortunatamente non con tutti gli insegnanti, ma in particolare si trova in difficoltà con la prof. di Spagnolo con la quale si sente un po’ preso di mira, viste alcune “frasette” poco incoraggianti sul suo conto che ha pronunciato davanti a tutta la classe: “sei un caso perso”; “il  tuo 3 non mi sorprende per nulla…”.

Queste frasi hanno profondamente colpito Raffaele nel cuore della sua autostima.

Alla fine concordiamo che forse perdere un anno non è poi una grossa tragedia, ma che in fondo l’elemento più significativo è stato che Raffaele ha scoperto per la prima volta di volersi impegnare con la scuola, alcuni risultati si sono visti, e ha scoperto di essere anche un po’ ambizioso verso il raggiungimento dei risultati scolastici.

LA SOLUZIONE

Dopo un breve percorso di orientamento, riteniamo che la scuola PROFESSIONALE di 5 anni potrebbe essere una buona palestra per allenarsi a studiare un po’ di più e vedere riconosciuti i risultati e l’impegno: nella scuola professionale infatti la parte di studio è comunque importante, anche se i programmi ministeriali sono un po’ meno corposi rispetto all’Istituto Tecnico; e non c’è niente di meglio per ritrovare la motivazione allo studio, nel vedere che quello che stiamo facendo con un po’ di impegno ci porta a dei buoni risultati! Ci fa sentire che poco alla volta riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi…..in questo modo si costruisce l’autostima e il senso di autoefficacia!

A questo punto Raffaele sceglie l’indirizzo GRAFICO-PUBBLICITARIO, anche se non è tagliato nello specifico sulla musica, avrà comunque la possibilità di esprimere la sua creatività, unito al raggiungimento del Diploma di Stato, a seguito del quale potrà poi scegliere una tra queste 3 strade: entrare nel mondo del lavoro; proseguire con l’università qualora la voglia di studiare si rafforzerà sempre di più; optare per un buon ITS (Istituto tecnico superiore) qualora vorrà specializzarsi ulteriormente prima di entrare nel mondo del lavoro.

Di questo Raffaele è sempre stato con i piedi per terra: come fa il suo papà oltre alla musica, bisogna avere sempre un piano B!!